Ascoltate le parole del direttore René Grimaud riguardo la sua azienda e le tendenze che osserva nella sua regione.

René Grimaud, Les Jardins d’Autises

Il proprietario/responsabile René Grimaud ha fondato a Maillezais, in Francia, nel 2007. L’azienda serve clienti residenziali e municipali, con circa il 60 percento del business incentrato sulla creazione di spazi verdi e il resto composto da servizi di giardinaggio per clienti residenziali (30 percento) e comuni o clienti privati (10 percento).

Grimaud e il suo team offrono servizi di cura delle aree verdi, rifinitura e cura degli alberi/servizi mirati, oltre a creazione di aree verdi esterne, installazione di sistemi di irrigazione, illuminazione da esterno e creazione di vialetti, laghetti, recinzioni, porticati e altre caratteristiche adatte alle aree verdi.

Circa otto anni fa, il rappresentante Toro di zona ha contattato Grimaud e, da allora, Les Jardins d’Autises è cliente Toro. Attualmente, l’azienda possiede un tosaerba Groundsmaster® 360, un Dingo® TX 1000, un Dingo TX 525, vari tosaerba professionali con operatore a terra da 53 cm per servizio pesante e un tosaerba Z Master® 593-D diesel.

Con 22 anni di esperienza nel settore della cura delle aree verdi, Grimaud ha visto da vicino una buona fetta di attrezzature e ha i suoi validi motivi per aver scelto Toro. “La durata dell’attrezzatura e la produttività, grazie alla manovrabilità delle macchine, sono l’aspetto che apprezzo di più”, spiega Grimaud. “E con la tecnologia di riciclaggio, non c’è sfalcio da smaltire. Inoltre, apprezzo la versatilità del Dingo, la sua facilità di utilizzo e il comfort per gli operatori.” Scoprite i numerosi modi in cui l’azienda utilizza i caricatori multifunzione Dingo.

Di recente, Grimaud si è occupato di un grosso lavoro di recinzione da portare a termine in tempi stretti per un cliente commerciale. “Il Dingo ha fatto un’enorme differenza in termini di produttività”, ricorda. “Ci ha fornito la capacità di trasportare materiali, miscelare calcestruzzo, scavare buche con la coclea e altro ancora, il tutto con la stessa macchina.”

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